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I trasporti

La società moderna ha reso l’automobile il centro della nostra vita, senza un’auto non riusciamo a spostarci e a raggiungere i vari negozi o posti in cui vogliamo andare. Anche il modello di comportamento ha reso l’auto un simbolo di libertà e di affermazione individuale.
Questo pensiero ha portato in Italia, come anche in altri paesi industrializzati, ad un aumento di macchine in circolo quindi a un conseguente aumento dell’inquinamento dell’aria. Tra il 1970 e il 2000 l’Italia ha quasi triplicato il consumo di energia nel settore trasporti. Nel 2002 circolavano quasi 34 milioni di autoveicoli, equivalenti a 57 veicoli ogni cento abitanti e 106 veicoli ogni chilometro di strada.
L’aumento dei veicoli nelle città, ha portato all’aumento di patologie polmonari, adesso una persona che vive in città ha il 9-13% di possibilità in più di avere un cancro polmonare rispetto agli anni 70.
Per migliorare la qualità della vita nelle nostre città e per ridurre i rischi per la nostra salute bisogna intervenire. Non solo migliorando l’efficienza energetica dei mezzi di trasporto e promuovendo modi di trasporto a ridotto impatto ambientale, in modo da ridurre l’uso di combustibile e le emissioni di gas inquinanti, ma anche favorendo una “mobilità sostenibile”.

Cosa possiamo fare in questo caso?

  1. Approfittare degli incentivi statali per l’acquisto di nuove macchine a basso consumo (si può passare da un consumo di 10 litri di benzina ogni 100 km a 5, con proporzionale riduzione di emissioni di CO2).
  2. Cercare di utilizzare il più possibile i mezzi di trasporto invece che muoversi con la propria auto. In modo da ridurre notevolmente lo spreco di benzina/petrolio personali.
  3. Cercare di spostarsi a piedi, se si ha mezzora (30 minuti) camminando si percorrono circa 2 km di strada, che è la distanza entro cui rientrano il 30-40% dei nostri spostamenti giornalieri.